Nella religione buddista dei tibetani, due sono le cose più importanti: la musica ed il canto, sempre accompagnato da strumenti musicali, a volte davvero insoliti, ritenuti oggetti magici, ricchi di un valore simbolico.

Ve ne sono di diversi tipi, come il grande tamburo che viene suonato durante le varie cerimonie, gli strumenti a fiato, quelli da pizzicare e non possono mancare quelli che riproducono scampanellate o tintinnii.

Tra gli strumenti musicali dall’aspetto e del suono strano, troviamo sicuramente il Kangling, è uno strumento a fiato, molto antico di origine tibetana, in epoche lontane si ricava incredibilmente da una tibia o da un femore umano scolpito, il suo suono è molto simile a quello di una tromba.

Era preferibile usare il femore di una persona che aveva compiuto delle azioni criminali o che era morto in maniera violenta, in  alternativa si utilizzava quello di un insegnante rispettato, oggi per questo strumento vanno bene anche altri tipi di materiali, come ad esempio il legno.

E’ formato da un’imboccatura, una parte centrale ed una finale, sulla quale spiccano fregi o decorazioni, in metallo argentato su cui sono incastonate delle gemme.

Il suono quasi rauco che ricorda vagamente un eco, può essere interrotto anche in maniera brusca dagli sciamani tibetani, i soli ad utilizzarlo, durante specifici riti, secondo la tradizione la musica di questo strumento sarebbe in grado di tenere lontano gli spiriti maligni o i demoni.

E’ protagonista solo nei rituali chod e da un suonatore professionista, eseguiti rigorosamente all’aperto, con il damaru e la campana tibetana

Viene usato anche dal popolo buddista, durante le sedute di meditazione o durante la recitazione del mantra.