Nei diversi paesi del Trentino Alto Adige ogni anno secondo un’antichissima tradizione, si prepara la Corona dell’Avvento, che trova un posto speciale non solo nelle case, ma anche nei ristoranti, nei negozi e negli alberghi.

Si tratta di una ghirlanda di forma circolare, più o meno grande, realizzata intrecciando i rami di pino o di un qualsiasi albero sempreverde, con all’interno quattro candele, il tutto arricchito da bacche rosse, rametti di vischio, anice stellato, arance essiccate, boccioli di rosa, rametti di cannella, noci e molto altro.

Tutti gli elementi ed i preziosi dettagli, che la compongono hanno un distinto carattere simbolico molto antico, che scandisce i giorni che mancano alla nascita di Gesù, i requisiti fondamentali sono: la circolarità, le candele al centro ed i colori.

La circolarità è simbolo di continuità e regalità, i rami verdi tipici della stagione invernale stanno a simboleggiare la speranza e la vita, ovvero l’eternità, mentre le candele stanno ad indicare l’arrivo della luce, che viene regalata a tutti gli uomini in occasione del Santo Natale.

Ogni domenica di Avvento le famiglie accendono una candela, più ci si avvicina alla festività, più la corona è luminosa, secondo la tradizione a Natale saranno tutte accese, luminose e splendenti.

La leggenda narra che la prima corona venne realizzata nel lontano 1839 dal teologo Johann Hinrich Wichern, dirigente di un orfanotrofio, che per far capire ai più piccoli quando mancasse al Natale, prese allora una grande ruota di carro e vi mise su 24  candele piccole e quattro grandi.

Ogni giorno faceva accendere una candela piccola e la domenica una grande, questa usanza si diffuse ben presto tra la popolazione, che fece una corona più piccola e vi mise solo quattro candele.

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